In particolare con l’atto approvato, che vede quale primo firmatario il consigliere Giovanni Desantis, si chiede la “sospensione immediata della misura; l’avvio di un confronto con istituzioni territoriali, sindacati e rappresentanti delle comunità locali per individuare soluzioni condivise che garantiscano la sicurezza senza interrompere il servizio; di promuovere, in collaborazione con la Regione Basilicata, iniziative di pressione istituzionale per garantire la piena operatività degli ATM 24 ore su 24; di intervenire presso il Governo nazionale, poiché Poste Italiane è una società a partecipazione pubblica e deve attenersi ai principi di buon funzionamento della PA; di sostenere azioni volte a rafforzare la sicurezza attraverso il potenziamento della videosorveglianza e dei controlli sul territorio da parte delle forze dell’ordine e delle guardie giurate, ritenendo che tali misure possano garantire la sicurezza senza sacrificare l’accesso ai servizi”.
La misura, che coinvolge tra gli altri, numerosi comuni della provincia, è stata ritenuta dai consiglieri “un’interruzione di servizio pubblico essenziale che provoca notevole disagio e forte preoccupazione nelle comunità interessate. Nelle aree interne e nei piccoli comuni gli uffici postali rappresentano l’unico presidio finanziario e di accesso ai servizi essenziali per la popolazione, a causa della desertificazione bancaria. Lo spegnimento penalizza in particolare le comunità con maggiore disagio socio-economico e isolate.
“Visto che il provvedimento di Poste Italiane è stato motivato dal rischio di danneggiamenti agli ATM – ha commentato il Presidente della Provincia, Francesco Mancini - il Consiglio, pur non negando il fenomeno, ha ritenuto la scelta una misura eccessiva che scarica tutti i disagi sui cittadini. Bisogna cercare di armonizzare la sicurezza con i diritti dei cittadini ai servizi primari, riconoscendo l'importanza strategica degli uffici postali come presidi di coesione sociale e inclusione”, ha concluso Mancini.
Regione Basilicata